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6. La cultura dei "numeri e degli aspetti fiscali" Lo Psicologo non deve spaventarsi davanti ai numeri ed ai dati e considerali lontani dal suo modo di concepire l'intervento professionale. Oltremodo non può spaventarsi o far finta che non sia di sua competenza trattare gli aspetti fiscali, economici e finanziari della sua professione.
Lavoriamo con le persone, le aiutiamo a fare bilanci personali, spesso ci occupiamo di bilanci delle competenze. Avviciniamoci di più anche alla capacità di saper leggere un Bilancio economico e finanziario, facciamolo per noi e per la nostra professione. D'altro canto, anche gli Studi di Settore ci hanno abituati a questo e, per alcune parti significative, non possiamo permetterci di lasciare tutta la nostra importante parte economica e finanziaria in mano solamente ai nostri, seppur bravi commercialisti.
Dobbiamo essere noi i protagonisti attivi dei nostri Studi di Settore. Lavorare e cogliere i numeri ed i dati è fondamentale, aiuta e serve per riproporre e ricostruire. Lo Psicologo deve interessarsi di più agli aspetti fiscali della sua professione, deve saper fare le parcelle alla perfezione, deve saper predisporre un preventivo adeguato, deve saper proporre dei parametri tariffari, deve occuparsi degli aspetti previdenziali, dell'IVA e della non IVA sulle sue prestazioni, ecc..
Un buon Psicologo è anche un buon professionista nella "cultura dei numeri e degli aspetti fiscali" e tiene sotto controllo attivo la sua posizione professionale e sa presentarsi in modo qualificato e preciso rispetto a questi argomenti.
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