Questa petizione, lanciata da otto società scientifiche, ha raccolto già quasi 2000 firme, ma non bastano.

Si tratta di una battaglia da non sottovalutare.

Dire che la psicologia non serve ai pazienti ricoverati in ospedale (di qualsiasi tipo, bambini e adulti), ai loro familiari, al personale ospedaliero, è un fatto gravissimo. Dal punto di vista culturale, scientifico ed economico....

Vuol dire scegliere tagli facili all'innovazione virtuosa che implica scelte vere.

Vuol dire penalizzare gli utenti, ma anche tutti i Colleghi che già lavorano in ospedale e tutti quelli che potranno lavorarci, se vinciamo questa battaglia.

Le cifre ufficiali (Annuario Statistico del SSN, Ministero Salute, Febbraio 2013) parlano di 1.027 psicologi strutturati negli ospedali italiani, a questi si devono aggiungere i tanti che vi lavorano in forma precaria (borsisti, contratti a termine, ecc.), i volontari, i tirocinanti e gli specializzandi. Parliamo di migliaia di colleghe e colleghi che costituiscono una prima vera "generazione" di psicologi ospedalieri, dopo pochissimi "nonni" e un pò di "padri" che hanno faticosamente aperto il campo e gettato le basi.

Un patrimonio di competenze per il presente e, soprattutto per il futuro. Un futuro che può appartenere a molti giovani colleghi, visti gli enormi bisogni di psicologia che esistono in ospedale.

Chi, come noi, è a pochi anni dalla pensione pensa soprattutto a loro. A lasciare loro un patrimonio professionale costato anni di sacrifici e non un deserto voluto dalla fretta, dall'ignavia e dall'incultura.

Questo è il senso di questa battaglia, che pochi stanno facendo per conto di molti.
Spero che, al di là delle sigle, tutti gli Psicologi si uniscano in questa azione che non è di parte ma è di tutti.
Facciamo circolare l'appello, sensibilizziamo coloro che conosciamo, i cittadini e le associazioni, chiediamo agli ordini di diffonderlo agli iscritti...

IL SITO DOVE FIRMARE E':

http://firmiamo.it/non-cancelliamo-la-psicologia-in-ospedale-appello#petition